Un lungo viaggio comincia dal primo passo — così recita un antico adagio orientale. E, se questo viaggio dev’essere la nostra vita, è bene che il primo passo sia quello giusto, specie oggi che le condizioni delle società attuali, limitando attività fisica e movimenti quotidiani e tenendo spesso incollati i nostri figli per ore a tablet, telefonini e simili, fanno intravvedere il rischio di futuri danni fisici cronici.
Cosa di meglio, allora, che un’antica arte, orientale anch’essa, tra-sformata da strumento di guerra in strumento di pace, ove si coniugano i ruoli di avversario con quello di alleato e s’insegna a coltivare e usare le proprie forze entro la disciplina d’un solido quadro etico che prevede il rispetto, l’onore, l’amicizia, l’accettazione della sofferenza e della sconfitta. E, se poi questo viaggio dev’essere davvero lungo, è necessario che lo si faccia il pri-ma possibile, da bambini e, quindi, giocando.
Perché niente al mondo è più serio del gioco, grazie a cui non soltanto noi, ma innumerevoli altri cuccioli, accanto a cui viviamo, apprendono gli strumenti indispensabili a percorrere le vie del mondo.
Elena Cavalli ha iniziato a praticare judo all’età di sette anni con il maestro Gino Luggi e ne ha approfondito successivamente la conoscenza con i maestri Fulvio Aragozzini e Beppe Vismara. In gioventù ha praticato l’attività ago-nistica, al termine della quale si è dedicata poi all’insegnamento.