Un dibattito scientifico settecentesco sulla «combustione umana spontanea», le domande sollevate in età moderna dalle nascite mostruose e questioni di storia della psichiatria tra fine XVIII e primo quarantennio del XIX secolo. Ma anche l’antigiudaismo nel discorso inquisitoriale della Sicilia di metà Settecento, a pochi anni dalla soppressione di un tribunale che la civiltà giuridica coeva considerò come il suo monstrum antitetico.
Cosa tiene insieme i capitoli di un volume che intende raccontare trame «minori» estremamente rivelatorie? Di certo il filo rosso delle contraddizioni della modernità, degli sfasamenti e delle discontinuità che stanno dietro alle trasformazioni, come pure l’affanno nella produzione di un «discorso alto» che muove dal perenne conflitto tra innovazione e resistenza.
Seguire le trame di storia intellettuale che il libro prova a ricostruire equivale forse a cogliere la fatica dell’incedere della modernità razionalizzante descritta da Max Weber, che è costituita da bivi, dal peso dei rami secchi delle opzioni irrealizzate, da sconfinamenti azzardati, ma anche da un incessante riadattamento dei discorsi e delle pratiche, volto alla loro conservazione
Nicola Cusumano è professore associato di Storia moderna presso il Dipartimento culture e società dell’Università degli studi di Palermo. Dopo essersi occupato dell’antiebraismo cattolico nel secolo dei Lumi ha rivolto la sua attenzione alla circolazione di libri e saperi e al controllo censorio nella Sicilia borbonica. Più recente è l’approdo alla storia della scienza con diversi saggi in riviste internazionali e volumi collettivi, tra cui: Ebrei e accusa di omicidio rituale nel Settecento (Unicopli 2012); Libri e culture in Sicilia nel Settecento (NDF 2016); Mostri e prodigi. La Sicilia e il meraviglioso (Palermo University Press 2019)
Sara Zambotti ha lavorato nella radio del servizio pubblico in vari ruoli, cominciando a Rai Radio3 (nel programma Battiti) e approdando a Rai Radio2, dove oggi conduce con Massimo Cirri Caterpillar.