La «Prefazione» e l’«Introduzione» alla Fenomenologia dello spirito, qui presentate in nuova traduzione italiana, sono fra i testi più importanti, noti e studiati della produzione hegeliana. Le due ouvertures hanno una diversa funzione e un diverso impianto.
La prima, pensata come ampia premessa al «sistema della scienza», così come Hegel lo prefigurava al momento della sua stesura, espone non solo l’intento informatore dell’opera, la struttura concettuale della sua articolazione e la sua costruzione polifonica, ma fornisce anche un quadro dell’e- voluzione della filosofia in età moderna e della situazione in cui versava all’epoca. Vi si intrecciano pertanto motivi sistematici, logico-ontologici e più marcatamente storico-polemici.
Nella sua eccezionale difficoltà, la seconda, pensata come premessa alla parte del sistema che Hegel intendeva in un primo tempo titolare Scienza dell’esperienza della coscienza, si presenta come un organico trattatello di filosofia, caratterizzato – pur nella sua brevità e secchezza – dall’intreccio di problemi fondamentali: quello del metodo, quello teoretico-conoscitivo, quello concernente l’evoluzione storica della coscienza e il suo rapporto con l’assoluto.
Di questi temi si propone di dare conto il commento analitico che, avvalendosi di un’ampia letteratura, correda la traduzione
Oscar Meo (1950), già associato di Estetica nell’Università di Genova, si occupa dei rapporti fra estetica, semiotica e teoria dei processi cognitivi, con particolare riguardo al problema della costruzione del significato dell’oggetto estetico e alla teoria dell’immagine. Ha studiato in particolare il pensiero filosofico tedesco. Fra le sue pubblicazioni figurano cinque volumi su Kant e diversi saggi su Platone, Leibniz, Hegel e Freud.