Fin dalle origini l’umanità narra la sua, ed altre, storie intrecciandole nelle trame del tempo. Si plasmano così sistemi d’ordine che placano la paura dell’ignoto e illuminano l’avvenire dei singoli e dei popoli.
Oggi però i mutamenti intervenuti in ambito conoscitivo ci costringono a rivedere radicalmente i termini in cui pensiamo il tempo e costruiamo le nostre narrazioni: dal presente al futuro, dalla memoria alla durata, i tradizionali punti di riferimento cronologico vengono scossi e suscitano nuove riflessioni.
Le Mappe del tempo ci guidano allora tra gl’interrogativi che le più recenti scoperte, specie nelle scienze fisiche e cognitive, hanno sollevato, in un denso viaggio tra simboli, mondi geografici, epoche e linguaggi culturali diversi.
Raccogliendo l’ardua sfida di ripensare in profondità i fondamenti stessi della sua disciplina, l’Autore s’interroga sull’attualità e la funzione della storia come strumento primario per garantire la nostra sopravvivenza, orientarci nello spazio e nel tempo e affrontare il futuro
Antonio Trampus insegna Storia moderna all’Università di Venezia-Ca’ Foscari. Ha pubblicato volumi e saggi in sedi nazionali e internazionali sulla cultura dell’Illuminismo, sulla politica internazionale del Settecento e sulla circolazione delle idee tra XVIII e XIX secolo.
Tra i suoi libri La formation du langage politique moderne (Classiques Garnier 2017), Emer de Vattel and the Politics of Good Government. Constitutionalism, Small States and the International System(Palgrave Macmillan 2020).